giovedì 23 marzo 2017

La ragazza con la macchina da scrivere, di Grant Allen


Ciao a tutti! :DD

Eccomi a parlarvi di un libro che vi avevo già segnalato sulla pagina facebook (se ancora non la seguite aggiungetemi anche lì perché ogni tanto condivido qualcosa al volo solo in pagina :D) ovvero "La ragazza con la macchina da scrivere", di Grant Allen, pubblicato da Elliot!



Questo è stato per me un più che raro caso di amore letterario a prima vista *_* Dovete sapere infatti che anche se un libro mi colpisce quando lo vedo in libreria è raro che lo porti a casa subito senza prima informarmi un po' su chi sia l'autore, su eventuali recensioni ecc...Mi è successo pochissime volte (un altro caso che ricordo bene è "Il circolo delle ingrate", che fu il mio primo Von Arnim) e sempre perché ero rimasta folgorata da un incipit che sentivo incredibilmente mio. E quello di questo libro lo è, incredibilmente! *_*
Eccolo:

L'incipit "incriminato"! :D

Ok, io non ho più 22 anni e non sono disoccupata (almeno attualmente ehehe xD) ma il resto potrei averlo scritto io... quindi niente, il libro mi si è incollato alle mani e si è schiodato solo quando sono uscita dal negozio con lui.
...E devo dire di non essermi affatto pentita di aver assecondato questo impulso! :D
Questo è infatti tra i romanzi più frizzanti e freschi che mi siano passati per le mani nell'ultimo periodo: il fatto poi che l'autore, un uomo della prima metà del '900, scrivesse sotto pseudonimo femminile e dal punto di vista di una donna mi ha intrigata ancora di più, perché di solito storicamente è il contrario!
Ma veniamo al libro. La trama è molto semplice: la protagonista è un'ex-ragazza ricca, ritrovatasi in miseria a seguito della morte del padre. Ottimista e supportata dalla nutrita schiera di eroine in difficoltà che l'hanno preceduta nella dura scalata al successo, non si perde d'animo e si mette alla ricerca di un lavoro. La seguiamo allora attraverso varie divertenti vicissitudini, finché non trova il lavoro e forse anche l'amore...
Non posso svelarvi troppo perché la trama è molto semplice e la bellezza del romanzo sta nei dettagli, ma vi dirò che mi ha sinceramente e genuinamente stupita. Non è un romanzo molto profondo e dettagliato (se confrontato con il più massiccio e impegnativo "Le donne di troppo" di George Gissing, che sto leggendo adesso e tratta più o meno le stesse tematiche, sembra quasi un chick-lit d'epoca xD) eppure nella sua semplicità e scorrevolezza stupisce davvero. Io almeno ne ho amato ogni pagina e sono rimasta a bocca aperta alla fine. I riferimenti a San Nicola, la cui leggenda vuole avesse aiutato delle fanciulle povere a sposarsi regalando loro la dote, sono semplicemente deliziosi! *_*
Poi se non l'avessi già saputo per certo non avrei mai creduto che fosse stato scritto da un uomo (cosa invece molto evidente nel libro di Gissing) perché presenta una di quelle figure femminili moderne e non stereotipate che apprezzo sempre molto e che, non per generalizzare, di solito escono da penne femminili xD Una donna vera, a tratti fuori di testa ma piena di intraprendenza, dignità e spirito d'iniziativa...vorrei trovarne più spesso nei libri! E magari anche nella vita vera non sarebbe male se ce ne fossero di più, visti i tempi xD.
In realtà l'ho finito da un bel po' ma ho scritto la recensione solo adesso perché avevo una mezza idea di farlo scontrare in una book battle contro il sunnominato "Le donne di troppo"...ma poi ho pensato che nonostante i punti in comune sono due romanzi così diversi e belli nella loro unicità da meritare una recensione più dettagliata per ciascuno, quindi vi anticipo già che presto arriverà anche quella dell'altro romanzo! :D

A presto! :*

Titolo: La ragazza con la macchina da scrivere
Autore: Grant Allen
Editore: Elliot
N. di pagine: 186
Prezzo cartaceo: 16,50 euro
Prezzo Ebook: 9,99 euro

martedì 14 marzo 2017

"Sui passi di Elizabeth Gaskell", di Mara Barbuni


Ciao a tutti! :D

Eccomi a parlarvi di un libro che desideravo da mesi ma di cui continuavo a rimandare l'acquisto perché purtroppo è inspiegabilmente assente sugli scaffali delle librerie (almeno nella mia città) e ogni volta che devo ordinare qualcosa su internet finisco per procrastinare...ma appena è giunto tra le mie mani è stato subito amore! *_*
Si tratta di "Sui passi di Elizabeth Gaskell" biografia dell'omonima scrittrice inglese scritta dalla bravissima Mara Barbuni e pubblicata da Jo March Agenzia Letteraria, una casa editrice "pioniera" in materia Gaskelliana poiché, come probabilmente saprete se vi piace questa scrittrice, è stata la prima a farla conoscere in Italia traducendo il suo "Nord e Sud" nel 2011.


Questo volume è una gioia per gli occhi prima ancora che per la mente, perché oltre ad essere curatissimo in ogni particolare (come tutti quelli di questa casa editrice) vanta anche un ricco apparato fotografico *_*
Le mie foto non sono mai di qualità eccelsa (spendo troppo in libri per badare a cose "inutili" tipo cellulari nuovi o fotocamere, ehm... xDD) ma spero riescano a rendere un po' l'idea dello splendore di questo libro *_*

Ogni inizio capitolo ha una foto originale! *_*
Il contenuto poi non è da meno: con la prosa cristallina ma ricca cui ci ha abituati anche negli altri suoi saggi che ho letto, Elizabeth Gaskell e la casa vittoriana e Le case di Jane Austen (di cui trovate le recensioni qui e qui), Mara Barbuni ci conduce per mano nella vita di una scrittrice che fu molto celebre ai suoi tempi ma che cadde in un -per fortuna momentaneo- dimenticatoio nei primi decenni del '900, a causa del generale rifiuto della Letteratura vittoriana che caratterizzò quegli anni.
Non era un genio precoce e solitario come le Sorelle Bronte (scoprì la propria vocazione di scrittrice abbastanza tardi, quando era già moglie e madre), non scriveva sotto pseudonimo maschile e nella sua vita non accadde mai niente di scandaloso...anzi, visse in modo abbastanza tranquillo e-scrittura a parte-in modo non dissimile da quello di molte altre donne della sua epoca. Cosa a ben vedere molto rassicurante, perché ci mostra come il talento possa fiorire in modo straordinario anche nelle vite più semplici e ordinarie! ^^
L'infanzia trascorsa nella placida e quasi fatata campagna inglese che fa da sfondo anche a tante delle sue storie, la vita attiva a favore di operai e bisognosi nella fumosa Manchester, il rapporto complice con le quattro figlie e quello di "odio-amore" con il collega Charles Dickens...tutto è minuziosamente esplorato in questo saggio, anche grazie alle numerose lettere dell'autrice che ci sono pervenute. C'è invece poco sul marito, una figura che resta un po' in ombra e mi ha incuriosita non poco...doveva essere un uomo intelligente e piuttosto moderno!

Una biografia breve ma ricca che aggiunge un tassello importante alla fama crescente di quest'autrice troppo a lungo e ingiustamente trascurata qui da noi! Ve la consiglio caldamente sia se siete già fan della Gaskell sia se l'avete appena conosciuta e siete curiosi di approfondire la sua interessante figura di donna e scrittrice.
Consiglio però di leggere almeno "Nord e Sud" e "Mogli e figlie", prima, in quanto sono le due opere di cui si parla un po' di più e conoscerle preventivamente renderà più appagante la lettura della biografia :D

Titolo: Sui passi di Elizabeth Gaskell
Autore: Mara Barbuni
Casa Editrice: Jo March
N. Pagine: 144
Prezzo: 15 Euro


lunedì 13 marzo 2017

Book Battle #2 "Il bravo di Venezia" di M.G. Lewis VS. "Il vecchio barone inglese" di Clara Reeve


Ciao a tutti! :D

Visto che la book battle della settimana scorsa, che ha visto sfidarsi nientemeno che Elizabeth Gaskell e Daphne Du Maurier a colpi di racconti un po' sinistri, vi è piaciuta, per questa seconda battaglia resto in tema e metto a confronto due romanzi gotici recentemente arrivati sui nostri scaffali, entrambi grazie alla Casa editrice Beat, scritti da uno scrittore e da una scrittrice praticamente contemporanei (vissuti tra fine '700 e inizio '800), entrambi inglesi...si tratta di "Il bravo di Venezia" di M.G. Lewis e "Il vecchio barone inglese" di Clara Reeve! :D



Chi la spunterà tra i due?? :D

Chi è Lui:



Matthew Gregory Lewis (1775-1818)
Ha scritto uno dei romanzi gotici più celebri e controversi, cioè "Il monaco", che io ho abbandonato perché durante la lettura alternavo momenti di noia a momenti di disgusto...non a caso è il romanzo preferito di John Thorpe in Northanger Abbey! (Se non sapete chi sia John Thorpe e/o non avete letto Northanger Abbey di Jane Austen interrompete la lettura dell'articolo e procuratevene subito una copia! xDD).





Chi è Lei:


Clara Reeve (1729-1807)
Non si sa molto, di lei: il romanzo che recensirò e l'unico tra quelli che scrisse ad essere particolarmente ricordato, ma è degno di nota il fatto che pare sia stato d'ispirazione per Frankenstein di Mary Shelley! :O
Che quell'aria da cameriera innocente nasconda una scrittrice dalla penna sanguinaria? Lo vedremo! xD






1° Round: Copertina e impaginazione





Trattandosi di due opere della stessa casa editrice si presentano in una veste grafica molto simile: copertina classicheggiante, buona impaginazione e caratteri ben leggibili, nessun errore di stampa. Devo dire che i libri della Beat hanno davvero un ottimo rapporto qualità/prezzo, e sono tra i miei preferiti.
Però quella romantica barca solitaria mi ispira molto più del mezzobusto di uno sconosciuto, per cui il 1° Round, puramente estetico, è vinto da Lewis! ^^


2° Round: "La trama"

In "Il bravo di Venezia siamo a Venezia all'inizio del '700 e un efferato criminale, Abellino, semina il terrore turbando la pace della Serenissima. Il Doge non sa più che pesci pigliare, quando ecco che uno splendido giovane di nome Flodoardo si offre di liberare per sempre la città dalla terribile piaga...
In "Il vecchio barone inglese" invece un uomo torna dalla guerra e scopre che un suo caro amico è morto: il suo castello è finito allora nelle mani di un cugino, che lo ha ceduto a sua volta ad alcuni lontani parenti perché troppo spaventato da alcune strambe presenze che pare lo abitino...sarà un giovane contadino, allevato quasi come un figlio dal nuovo proprietario del castello, a sfidare le misteriose entità dormendo per tre notti da solo nell'ala del castello dove pare si aggirino!

Verdetto: Non ho dubbi: la trama di "Il bravo di Venezia" mi ha intrigata da subito molto di più, sia per il riferimento a un essere ripugnante (da "La bella e la bestia" a "Il fantasma dell'opera" questo è un tema che riesce sempre ad affascinarmi *_*) sia per la maggiore semplicità: ho dovuto leggere più volte l'intricatissima quarta di copertina di "Il vecchio barone inglese" per riuscire finalmente a capire chi fosse il protagonista e di cosa si parlasse davvero xD (qui ve l'ho un po' semplificata, ma provate a leggere l'originale per credere! xD)
Il 2°round, quello prettamente contenutistico, dunque è vinto da Lewis! :D


3° Round: I personaggi

In Il bravo di Venezia il criminale Abellino e l'eroe Flodoardo possono considerarsi entrambi protagonisti alla pari, e sono particolarmente intriganti: nessuno dei due è molto approfondito psicologicamente (ma d'altronde nei romanzi gotici è raro che ci siano personaggi a tutto tondo...) eppure incuriosiscono perché incarnano ciascuno un ben noto stereotipo senza però conformarvisi del tutto...il perché ovviamente non posso dirvelo per non rovinarvi la lettura, ma comunque mi sono piaciuti tanto :D
La protagonista femminile invece non spicca: si tratta di Rosabella, nipote del Doge, e oltre a farsi prevedibilmente rubare il cuore dal bel Flodoardo non è che faccia un granché xD
In Il vecchio barone inglese invece onestamente non si capisce bene chi sia il protagonista xD All'inizio sembra essere il nobile che torna dalla guerra e va a trovare il suo amico (trovandolo, purtroppo, morto), poi sembra essere il saggio nuovo abitante del castello, poi il contadino...alla fine credo sia quest'ultimo a meritare la palma di personaggio principale, però onestamente di lui si sa comunque così poco che non si riesce ad affezionarsi a lui e interessarsi alla sua vicenda.
Quanto all'unico personaggio femminile è messo lì giusto "perché sì", e dal momento che non conta nulla ai fini della trama è anche inutile parlarne xD
Anche il 3° round quindi come avrete capito è vinto da Lewis! xD


4° Round: Ambientazione

In "Il bravo di Venezia" siamo, come il titolo suggerisce e abbiamo anche già visto nella trama, a Venezia...città che è in grado di conferire un tocco magico a qualsiasi storia! *_*
...Stavolta, però, non lo fa xD Questo romanzo avrebbe potuto essere ambientato in qualsiasi altro luogo senza che nulla cambiasse, perché il paesaggio è appena abbozzato e l'atmosfera veneziana del tutto assente. Credo che Lewis abbia solo voluto dare un tocco "esotico" e diverso alla sua opera.
Al contrario "Il vecchio barone inglese", pur essendo ambientato nella classicissima (goticamente parlando) Inghilterra, vanta un'atmosfera piuttosto curata, soprattutto nelle descrizioni del classico castello infestato, che a tratti mettono davvero un po' i brividi. Insomma, si può fare di meglio (Radcliffe docet) ma qui non ci si può lamentare.
Il 4° round dunque è finalmente vinto da Clara Reeve! :D

5° Round: I colpi di scena

Si sa, uno degli elementi fondamentali per la buona riuscita di un gotico è il colpo di scena: agnizioni più o meno imprevedibili (tipo "la protagonista è figlia della zia della sorella del cugino del Re"! :OO) e ritrovamenti fortuiti che hanno del miracoloso (una corrente d'aria spinge il foglietto di carta che incrimina il nemico proprio sotto gli occhi della protagonista! :OO) sono l'elemento fondamentale e spesso risolutivo in questo tipo di narrazione, e dunque da essi dipende in gran parte il buono o cattivo esito di un romanzo gotico ^^
Certo, per noi smaliziati lettori moderni è davvero difficile restare a bocca aperta durante la lettura di un gotico settecentesco, ai nostri occhi di solito piuttosto scontato (infatti a me piace leggere i libri appartenenti a questo genere più per pura curiosità letteraria e voglia di un semplice divertissment...per il resto, meglio un giallo moderno! xD), eppure "Il bravo di Venezia" è stato capace di sorprendermi! *_* Forse avevo abbassato la guardia, chissà, ma non mi aspettavo affatto un finale così. Bello!
"Il vecchio barone inglese" invece non ci prova nemmeno a metter su un colpo di scena: l'unico che potrebbe fungere allo scopo viene spiattellato sotto gli occhi del lettore praticamente quasi a inizio narrazione con così tanti indizi che mancava solo  i personaggi facessero l'occhiolino al lettore per accertarsi che avesse capito "il segreto"...xD
Il 5° Round dunque è inevitabilmente vinto da Lewis! ^^

Risultato:
Inutile stare a contare, stavolta sapevo già in anticipo a chi avrei conferito la palma della vittoria di questa seconda book battle nella Brughiera...ovvero a "Il bravo di Venezia" di Lewis, che vince 4 a 1! :D
Mi è piaciuto nettamente più dell'altro: è più originale, più scorrevole, più interessante...E poi dopo il flop di "Il monaco" mi ha sorpresa trovarmi davanti a un'opera così diversa, nient'affatto morbosa e quasi...fiabesca! Lo consiglio a tutti, anche a chi non dovesse nutrire una gran passione per questo genere, perché se ne discosta abbastanza.
Invece, anche se mi dispiace per Clara Reeve (adoro che siano riportate alla luce queste scrittrici cadute nel dimenticatoio), temo che il suo romanzo non abbia retto benissimo il passare del tempo: non lo consiglierei, se non agli autentici e sfegatati fan del gotico settecentesco, di cui secondo me è comunque un esponente di scarso spicco.

A presto! :*

martedì 7 marzo 2017

8 Marzo nella Brughiera


Ciao a tutti! ^^

Oggi un saluto speciale va alle femminucce della Brughiera (che credo superino numericamente i maschietti, chissà perché xD) visto che è la celeberrima quanto controversa festa delle donne.
Vi dirò, quando ero più piccola non la apprezzavo particolarmente: mi sembrava che avere una festa dedicata servisse solo a rimarcare quelle differenze ancora esistenti tra uomini e donne che avrei voluto drasticamente eliminare (sì, se per caso non lo aveste capito sono piuttosto femminista, anche se alla "vecchia maniera", quella delle scrittrici ottocentesche eheheh ;DD).
Invece crescendo e rendendomi conto di quanto ci sia ancora molto da fare, e di quanto certe conquiste che oggi diamo per scontate siano in realtà molto labili e mai definitive, ricordare non fa mai male. E oggi nella brughiera vi presento una piccola selezione di libri che credo siano piuttosto adatti allo scopo ^^

1) F"iabe della buonanotte per bambine ribelli", di Elena Favilli e Francesca Cavallo



Mi sono letteralmente innamorata di questo libro appena l'ho visto in libreria, e contrariamente alle mie abitudini l'ho portato subito a casa, senza i miei soliti "poi ci penso" e "poi ripasso" xDD
Si tratta di un volume curatissimo fin dalla copertina, che è di quella tipica plastica vellutata che accarezzerei per ore! xD All'interno è raccontata la storia di 100 donne, da quelle vissute millenni fa fino ad arrivare a coraggiose e intelligenti ragazzine contemporanee, che non si sono lasciate scoraggiare dai limiti imposti dalla società e dall'ambiente in cui vivevano, ma hanno inseguito i loro sogni e sono riuscite a realizzare quello che volevano *_* Un esempio per tutte noi, insomma :D



Ogni vita, presentata come una fiaba, è inoltre arricchita da una splendida illustrazione (qui vi mostro le sorelle Bronte e Jane Austen! ^^). Istruttivo e piacevole per bambini e bambine, una chicca per gli adulti. Tra l'altro vi hanno abbinato un piccolo concorso: si può suggerire alla redazione una 101esima donna ribelle da inserire nella raccolta! ^^

2) Aurora Leigh, di Elizabeth Barrett Browning




Chi segue un po' il blog conoscerà già la mia passione sfegatata per la poetessa vittoriana Elizabeth Barrett (la cui storia d'amore con Robert Browining non ha nulla da invidiare a una fiaba! *_*) e il suo "Aurora Leigh", definito "manifesto dell'autodeterminazione della donna a scegliere il proprio destino". La giovane protagonista infatti è una donna indomita che non esita a sacrificare tutto, perfino l'amore, per essere indipendente e trovare la propria strada.
Si tratta di un romanzo in versi ma non lasciatevi scoraggiare, grazie all'ottimo lavoro della traduttrice si legge esattamente come un romanzo! Purtroppo si può reperire solo nell'usato, ma confido che prima o poi lo ristampino!

3) Le donne di troppo, di George Gissing




Non sono ancora a metà, ma questo libro è già entrato nell'Olimpo dei miei preferiti. Apprezzato da George Orwell e Virginia Woolf (e come potrebbe essere altrimenti?) ha per protagoniste alcune donne decisamente all'avanguardia che a fine '800, quando le donne potevano scegliere solo tra sposarsi o vivere una vita miserevole, provano a formare le giovani donne perché possano dare il loro attivo contributo all'umanità seguendo le proprie inclinazioni, indipendentemente dal loro status sociale. Una delle protagoniste, Rhoda Nunn, è una sorta di Jo March in versione ancora più agguerrita, l'adoro! xD

4) "Una stanza tutta per sé" e "Le tre ghinee", di Virginia Woolf


Il primo è un grande classico, di cui non c'è neanche bisogno di parlare a fondo perché si presenta da sé. Virginia parte dal rapporto delle donne con la Letteratura e poi spazia sulla condizione femminile e l'analisi di alcune celebri scrittrici del passato. Imprescindibile, tutte le donne dovrebbero averlo in pianta stabile sul comodino!

"Se ha intenzione di scrivere romanzi, una donna deve possedere denaro e una stanza tutta per sé".

Il secondo non l'ho ancora letto ma è incentrato su una tematica molto interessante, ovvero la forte influenza che il modo maschile di governare il mondo ha avuto nella storia dell'umanità. Non sarebbe il caso di pensare finalmente a un modello diverso? Si chiede Virginia.


5) "La guerra non ha un volto di donna" di Svetlana Aleksievic





Questo splendido libro-inchiesta, scritto dal Premio Nobel per la Letteratura Svetlana Aleksievic, sembra proprio rispondere al quesito Woolfiano: quanta e quale parte hanno avuto le donne durante le guerre decise dagli uomini? Svetlana ha dato voce a un elevato numero di donne sovietiche direttamente coinvolte nella Seconda Guerra Mondiale, la cui esperienza sul campo fu spesso messa in seguito a tacere dal regime comunista. Molto interessante.


6) "Donne che corrono coi lupi" di Clarissa Pinkola Estes




Non ho ancora letto questo saggio, ma mi attrae tantissimo e credo proprio che lo inizierò a breve! L'autrice, attingendo ai miti e alle fiabe popolari (che io adoro *_*) cerca di fornire una sorta di mappa interiore attraverso cui orientarsi per conoscersi meglio. Non si presenta come un testo semplice perché fortemente incentrato su tematiche psicologiche, ma sono sicura che mi piacerà!

7) "Chi ha cucinato l'ultima cena?- Storia femminile del mondo", di Rosalind Miles


Ho faticato un po' a reperire questo libro perché è già fuori catalogo sia in versione Lit che Elliot, grrrr. Ma nell'usato riuscirete a trovarlo!
L'autrice ci fa notare, a partire dal titolo provocatorio che ha scelto, come le donne siano purtroppo solo di contorno, quando non totalmente assenti, nella Storia con la "s" maiuscola...semplicemente perché generazioni di uomini (archeologici, storici, letterati e chi più ne ha più ne metta) se la sono per secoli letteralmente cantata e suonata da soli ^^'
Questo libro ci propone dunque una storia alternativa del mondo, che rimette finalmente al giusto posto il ruolo che "l'altra metà del cielo" (come ci chiamano i cinesi :P) ha avuto nella storia dell'umanità. Non l'ho ancora letto, ma si prospetta interessante! Per coloro che sono indispettiti dall'assenza di filosofe, artiste, regine e letterate nei programmi scolastici -.-'

8) "Gesù e le donne", di Enzo Bianchi




"Il Cristianesimo è misogino". Alzate la mano se almeno una volta nella vita avete pronunciato questa frase o l'avete sentita pronunciare da qualcuno... :D
Ebbene, oggi vi farò una rivelazione sconvolgente: non è il Cristianesimo ad essere misogino, bensì la cultura ebraica e poi greco-romana su cui è andato a innestarsi, perché nessuno era più "femminista" (passatemi il termine usato in senso lato xD) di Gesù! ^^
Leggere questo saggio, rigorosamente documentato, per credere!^^


9) "Suffragette" di Emmeline Punkrust




Questo lo sto leggendo adesso e spero di finirlo presto per potergli dedicare una recensione approfondita *_*
Si tratta dell'autobiografia di Emmeline Punkhurst, attivista e politica britannica che ha svolto un ruolo di primo piano nella conquista del diritto di voto per le donne. Nel film Suffragette di Sarah Gravon, uscito l'anno scorso (guardatelo assolutamente, è stupendo!) è stata interpretata da Meryl Streep.

10) "Storie di bimbe, di donne, di streghe




Ho recensito questo libro nel dettaglio pochi giorni fa, facendolo scontrare in una "book battle" con un libro di racconti di Daphne Du Maurier! ^^ (la trovate qui).
Elizabeth Gaskell riempì i suoi romanzi e racconti di splendide, forti e fiere figure femminili, e alcune delle migliori si trovano proprio in questi racconti, che ho avuto la fortuna di trovare nell'usato in questa bella Edizione Giunti Astrea.

Buona festa delle donne, carissime! :*

mercoledì 1 marzo 2017

Book battle #1 Racconti di Elizabeth Gaskell vs. Racconti di Daphne Du Maurier


Ciao a tutti! :DD

Negli ultimi giorni ho letto due belle raccolte di racconti di due tra le mie autrici preferite, e ho deciso di presentarvele in una sorta di "battaglia letteraria": ovvero parlerò di entrambe, per poi tirare le conclusioni su quale mi sia piaciuta di più e perché ^^
Le autrici sono Elizabeth Gaskell (trovate il post a lei dedicato in brughiera qui) e Daphne Du Maurier (ecco il post dedicato a lei): come sapete amo molto entrambe, sono entrambe inglesi (anche se la Du Maurier vanta una forte componente francese xD) e tutte e due danno una certa priorità alle figure femminili nei loro romanzi e racconti.
Ma le analogie finiscono qui: se infatti Mrs Gaskell è a pieno titolo una più o meno placida donna ottocentesca (e di quel modello di donna conserva, in fondo, gli aspetti fondamentali) Dame Du Maurier è già completamente novecentesca: nervosa, inquieta, piuttosto eccentrica.

I loro due libri che si daranno battaglia sono per Elizabeth Gaskell  "Storie di bimbe, di donne, di streghe", che contiene cinque racconti tratti dalla produzione più "soprannaturale" dell'autrice, e per Daphne Du Maurier "Il punto di rottura", che contiene una selezione di otto racconti scelti tra quelli che presentano personaggi alle prese con il loro "punto di rottura": un punto di non ritorno insomma, che segna un prima e un dopo nelle loro vite.




Più ci penso più-con le dovute differenze di temi e stili- trovo analogie tra queste due raccolte, e mi sono divertita ad accostare i racconti in cui ho trovato punti comuni! *_* Il primo titolo fa parte della raccolta della Gaskell, il secondo di quella della Du Maurier.

Che la battaglia abbia inizio! xD

1) "Lois la strega" vs "Le lenti azzurre"
Il fil rouge che unisce questi due racconti e che mi ha spinta a confrontarli è "la ragazza agnello in mezzo ai lupi". 
La pia e dolce Lois Barclay, protagonista del racconto di Gaskell, rimasta orfana va a vivere con i suoi parenti più prossimi a Salem, nel Nuovo Mondo. Lì purtroppo riceverà un trattamento tutt'altro che amichevole, e finirà addirittura invischiata nell'isteria collettiva da superstizione che nel 1600 colpì la celebre cittadina.
Ma la novecentesca Marda West, protagonista del racconto di Du Maurier, non è che se la passi molto meglio: a seguito di un intervento agli occhi che le restituisce la vista perduta, vede che tutti coloro che la circondano hanno, al posto della testa umana, quella di un animale che svela la loro vera natura...una natura nient'affatto rassicurante!
Risultato: Il racconto di Gaskell è lento, ricco di atmosfera, angosciante al punto giusto, ma quello di Du Maurier, forse perché più breve e originale, mi ha conquistata (è indiscutibilmente uno dei più belli dell'autrice). Quindi direi che questa prima battaglia è vinta da Daphne Du Maurier! ^^

2) "Il pozzo di Pen Morfa" vs "L'arciduchessa"
A unire questi due racconti invece è il tema della "bella decaduta".
La giovane Nest, di cui ci parla Elizabeth Gaskell, è la ragazza più bella del paese. Felicemente fidanzata, sogna un futuro radioso che sarà purtroppo spazzato via per sempre da un brutto incidente.
Una sorte analoga tocca a Paula, l'arciduchessa di un idilliaco regno immaginato da Daphne Du Maurier, quando purtroppo i venti della rivoluzione spazzano via la sua millenaria casata.
Risultato: In questo caso risulta molto arduo scegliere quale dei due racconti sia il migliore! Ho infatti amato entrambi, anche se per motivi diversi: Elizabeth Gaskell ci mostra come la vita possa avere un senso anche quando non va come avevamo progettato; Daphne Du Maurier invece effettua un'analisi lucida e spietata del modo in cui una minoranza perversa può riuscire ad erodere, per semplice invidia e sfruttando la dabbenaggine del popolo, un potere pacifico e consolidato da secoli. Però do la mia preferenza alla Gaskell perché mi ha commossa con il suo finale! ^^

3) "Il racconto della vecchia balia" vs "Lo stagno"
Al centro di questi altri due racconti c'è invece "la bambina alle prese con fatti misteriosi".
La bimba della Gaskell è Rosamond, una piccola orfana che viene affidata alla cura di alcuni lontani parenti. Ad accompagnarla nella sua nuova casa è la fedelissima balia, che subito nota qualcosa di strano nell'antica dimora: perché l'ala est non è abitata? E davvero il vecchio organo in sala suona da solo? Sola contro tutti, la balia cercherà di salvare la sua piccola protetta dai pericoli soprannaturali che la minacciano.
Anche la piccola (anche se un po' meno) Deborah, presentataci da Daphne Du Maurier, durante le vacanze all'aria aperta nella casa dei nonni entra in qualche modo in contatto con un mondo soprannaturale, che diventa metafora del momento delicato che sta attraversando nella sua vita.
Risultato: Anche qui sono un po' indecisa: contrariamente al solito il racconto della Gaskell è molto più appassionante e dinamico di quello della Du Maurier, che però ha dalla sua la capacità di cogliere un punto nevralgico della vita della sua protagonista e costruirci su una splendida metafora dal sapore un po' autobiografico. Sì, scelgo quest'ultimo...Secondo punto per Daphne Du Maurier! ^^

Situazione attuale: Elizabeth-Daphne: 1-2. Gli ultimi due racconti saranno decisivi xD

4) "La clarissa" vs "L'alibi"
Ad unire questi due racconti, entrambi piuttosto lunghi, è il "folle che decide il destino altrui".
Nel caso della Gaskell si tratta di una donna, Bridget, che resa folle dalla sparizione della figlia (andata via di casa senza più dare notizie di sé) maledice l'uomo che le uccide il cane, ultimo ricordo rimastole della ragazza. La maledizione scatenerà una stramba catena di eventi che coinvolgerà poi la stessa Bridget.
Nel caso di Daphne invece il folle è un uomo, James Fenton, che dopo una vita del tutto normale decide improvvisamente di farsi strumento del destino e uccidere le prime persone che incontrerà suonando il campanello di una povera dimora. Ma la cosa non si rivelerà semplicissima...
Risultato: In questo caso do una netta preferenza a Elizabeth Gaskell: non che il racconto di Daphne non mi sia piaciuto, ma confesso di non averlo compreso del tutto...xD Probabilmente è un'ambiguità voluta, ma purtroppo per la mia cara Daphne "La clarissa" è davvero una bella storia di pentimento e redenzione con cui non c'è battaglia! xD

Wow, un inaspettato pareggio! :O Vi confesso che sto scrivendo tutto "in diretta", cioè non ho pensato in precedenza ai voti e li sto attribuendo di getto man mano che ripenso ai racconti... quindi la vincitrice sarà una sorpresa pure per me ahaha xD

5) "Susan Dixon" vs "I magnifici"
Al centro di questi ultimi due racconti c'è il tema del "bambino con disturbi mentali".
Nel racconto della Gaskell il bambino in questione è il fratellino della protagonista Susan, giovane ragazza dall'indole fiera e indipendente. Il suo fidanzato, con cui sta per convolare a nozze, non sopporta quel bambino "ritardato", e ancor di più lo prende in odio quando i genitori di Susan muoiono ed egli diventa l'unico erede della proprietà che lui sente già appartenergli di diritto in qualità di futuro sposo della "vera" proprietaria. D'altronde Susan ha giurato sul letto di morte della madre di prendersi cura del fratello... quale dei suoi due amori trionferà?
Anche il piccolo Ben di cui ci parla Daphne Du Maurier è considerato "ritardato" ma, al contrario del fratello di Susan, viene palesemente ignorato, quando non maltrattato, dai suoi stessi genitori. Allora, quando si trasferisce con loro in una nuova casa, il povero bambino trascurato una notte sembra finalmente trovare la sua vera famiglia...
Anche in questo caso devo assegnare la mia preferenza a Elizabeth Gaskell: infatti, per quanto il racconto di Daphne Du Maurier sia originale e spiazzante, mi ha molto colpita l'indipendenza e la fierezza di Susan Dixon...un esempio di donna d'altri tempi, leale e votata al sacrificio anche contro i suoi stessi interessi. Un racconto molto bello, nonostante il gusto amaro.

Dunque mi sa che abbiamo la vincitrice di questa prima battaglia letteraria nella brughiera, che è...*rullo di tamburi*... (inutile, visto che avete già capito ahaha xD): Elizabeth Gaskell! :DD
Credetemi, non l'avrei mai detto: di solito amo i racconti di Daphne Du Maurier mentre la Gaskell la preferisco romanziera...e invece stavolta ha avuto la sua rivincita, complice una raccolta un po' sottotono della sua rivale! xD
I due racconti di Daphne rimasti fuori perché "in più" e non classificabili in questo mio piccolo "gioco" sono "Il Duro" (molto simpatico, svela gli "altarini" che possono celarsi dietro un personaggio Hollywoodiano costruito a tavolino!) e "Il camoscio", altro racconto che non ho ben capito...fa un po' leva sulle fobie dei due protagonisti, una coppia benestante che si reca in Grecia per dare la caccia ai camosci, ma onestamente non mi ha convinta xD

E voi avete letto queste due raccolte? ^^ Vi sono piaciute? Ovviamente ve le consiglio entrambe, non lasciatevele sfuggire...soprattutto perché quella della Gaskell si trova, in varie edizioni (la mia è quella Giunti Astrea) ormai solo nell'usato, e quella della Du Maurier pure temo possa estinguersi da un momento all'altro visto che fa parte di una ristampa delle opere di Daphne fatta da Il saggiatore ormai diversi anni fa, e di cui alcuni tomi già non si trovano più :S
Ah, dimenticavo, Lois la strega è stato di recente ristampato da Elliot in un volume singolo dedicato a lui solo...ma io vi consiglierei di procurarvi comunque la raccolta completa.




Spero che questa recensione un po' fuori dal comunque vi sia piaciuta e vi abbia divertito quanto ha divertito me nello scriverla ehehe xD A presto! :*