domenica 22 gennaio 2023

Le migliori scrittrici del mio 2022- Anna Maria Ortese e la perenne estraneità al reale

Ciao! 

Eccomi a presentarvi la seconda (non in ordine di gradimento!)  scrittrice che ho amato nel corso delle mie letture del 2022: Anna Maria Ortese!^^



Conosco e amo l'autrice già da diversi anni ormai, in particolare dopo aver letto i celebri "Il mare non bagna Napoli" (raccolta di racconti davvero notevoli) e "L'iguana", un romanzo criptico ma molto affascinante.

Tuttavia nel 2022 ho deciso di cimentarmi con un suo romanzo che mi incuteva incredibile timore, ma che poi ho amato alla follia: "Il porto di Toledo" (Adelphi). Una vera e propria "autobiografia trasfigurata", dove il confine tra realtà e immaginazione trascolora fino ad annullarsi.


Qualora decideste di imbarcarvi in questo viaggio, preparatevi a mollare gli ormeggi e lasciarvi trasportare nella terra immaginaria di Toledo, che forse è la Napoli dell'infanzia vagabonda della scrittrice, forse no: il mare è lontano, pericoloso, ha inghiottito tra le sue acque l'amato fratello e la piccola "toledana" rimasta a casa, nella sua angusta stanzetta, osserva malinconica un futuro che non riesce ancora a vedere. Come un fiore selvatico è esposto alle intemperie e sembra dipendere solo dalla benevolenza del cielo per la sua sopravvivenza, ma anche lei troverà-forse, per un po'-qualcuno che la capirà e proverà-invano- a riportarla nella realtà. Ma alla fine, come la misteriosa iguana a cui si paragonò in un altro romanzo, Ortese/Toledana sfugge a ogni legame, a ogni definizione e classificazione.

"Accadeva per me che i sogni mandassero gran rumore, e la vita nessuno"


Il secondo libro di Ortese che ho letto nel 2022 è una raccolta di racconti dal titolo "L'infanta sepolta", edito sempre da Adelphi (anche se purtroppo non ancora in edizione economica). Questi racconti sono davvero uno più bello dell'altro e spaziano da quelli puramente mistici a quelli più quotidiani, tuttavia sempre con uno sguardo che spazia oltre la realtà, rivolto ad Altro.


Infine voglio consigliarvi caldamente un libro che non è stato scritto da Anna Maria Ortese, ma di cui lei è decisamente protagonista: "Il mistero di Anna", di Simona Lo Iacono (edito da Neri Pozza)!



In questo breve ma denso romanzo i fatti salienti della vita di questa straordinaria scrittrice si intrecciano con le vicende della piccola Anna, bimba napoletana molto portata per la Letteratura ma proveniente da una famiglia modesta, che nel 1968 dopo aver scritto un racconto vince una settimana da trascorrere con la scrittrice a Milano, dove ormai vive. 

I romanzi e racconti di Anna Maria Ortese sono tutti editi da Adelphi e questo mese scontati del 20%, quindi è il momento più opportuno per provare a conoscerla!^^

Per iniziare consiglio "Il mare non bagna Napoli", che rappresenta una buona introduzione ai temi cari all'autrice.

A presto :*

lunedì 16 gennaio 2023

Le migliori scrittrici del mio 2022- Jean Rhys e l'eterno lutto dell'innocenza perduta

 Ciao a tutti! :D

Il 2022 è finito già da qualche settimana, ma trattenendomi ancora un po' sul bilancio letterario dell'anno appena trascorso mi sono trovata con piacere a constatare non solo di aver letto, cosa più unica che rara, più donne che uomini, ma anche di avere nettamente più donne nella mia personale classifica dei libri più belli dell'anno! ^^

Ho voluto selezionarne alcune e parlarvene in modo più approfondito, per cui ecco la prima: Jean Rhys ^^

Ella Gwendolen Rees Williams, meglio conosciuta con lo pseudonimo di Jean Rhys, è un'autrice in gramaglie, che veste un lutto perenne, in tutti i suoi romanzi. Non però per la perdita di una persona- sebbene ne abbia perse molte, di persone, nella sua lunga vita- bensì per quella di un intero mondo: quello innocente, luminoso, caldo e colorato dell'infanzia trascorsa sull'Isola Caraibica di Dominica, dove nacque nel 1890. Non a caso il suo romanzo più famoso, Il grande mare dei Sargassi, è proprio in gran parte ambientato lì, e rappresenta un interessante spin-off del romanzo più celebre di Charlotte Bronte, Jane Eyre, di cui rappresenta un caldo e a tratti folle contraltare. 

Ma è anche un po' un unicum nella sua produzione, perché tutti gli altri romanzi si sganciano totalmente dalla fantasia per approdare alla più cruda e verista autobiografia. In questo post mi concentrerò in particolare sui tre libri di questa scrittrice che ho letto nel 2022, ovvero i due romanzi "Viaggio nel buio" e "Quartetto" (pubblicati da Adelphi) e l'autobiografia "Smile please" (pubblicata da Sellerio).

Entrambi i romanzi hanno per protagonista una giovane donna che lascia il paradiso incontaminato e spensierato della sua infanzia per recarsi nella tanto agognata Inghilterra, dove la vita si rivelerà molto più dura di quanto avesse immaginato. In "Viaggio nel buio", come suggerito anche dal titolo, Anna Morgan intraprenderà una lenta ma inesorabile discesa agli inferi, dove da ballerina di fila (lavoro svolto dalla stessa scrittrice) inizia a dipendere sempre più dalle sordide attenzioni di vari amanti, pronti ad abbandonarla non appena stufi di lei. 






La stessa parabola discendente caratterizza Marya, la protagonista di "Quartetto", che crede di trovare sicurezza e stabilità nel matrimonio, ma quando il marito viene arrestato si ritrova in balia di una coppia di sposi decisamente poco raccomandabili. 









Per finire, "Smile please" svela apertamente le analogie tra Jean e le donne che hanno popolato la sua immaginazione, perché in quest'autobiografia la scrittrice parla apertamente (seppur sicuramente in modo parziale, come tutti gli scritti in cui si può selezionare cosa dire e cosa non dire) della sua vita rocambolesca e caratterizzata da momenti di grande miseria e squallore, affrontati sempre con coraggio e determinazione. 

"Non avevo assolutamente nulla, così-come sempre quando sono disperata-riuscii a lottare" (cit. pag. 105 di "Smile Please")






La costante ripetizione dello stesso tema autobiografico fa pensare a un costante tentativo di rielaborazione del vissuto traumatico, e magari di riscrittura delle proprie vicende, che ho trovato estremamente affascinante, poiché non solo credo fermamente nel potere catartico della scrittura nella vita, ma anche nella reciproca compenetrazione dei due piani-il reale e l'immaginifico- e nella loro vicendevole influenza. 

Raccomando caldamente la riscoperta di questa magnifica autrice: nei suoi ultimi anni di vita, gli unici trascorsi in modo più tranquillo grazie ai proventi di "Il grande mare dei Sargassi", disse che il successo nella sua vita era arrivato troppo tardi. Non dimentichiamola <3  






domenica 2 ottobre 2022

Copenaghen sulle orme di Andersen e Shakespeare

 Ciao!

Causa mancanza di tempo e concentrazione è davvero mooolto tempo che non scrivo sul blog ^^' ma vi assicuro che non l'ho abbandonato, non davvero: continuo ad essere più o meno attiva sulla pagina facebook e aspetto sempre l'ispirazione per articoli da condividere con voi anche qui :D C'è da dire che ho anche diversificato molto le letture rispetto al passato, e ultimamente leggo molti romanzi e saggi contemporanei di scarso interesse per chi mi segue qui xD

Ma bando alle ciance: quale modo migliore per tornare sul blog che con una delle rubriche per me più entusiasmanti, ovvero Viaggi nella Brughiera? ^^

A fine settembre sono partita per Copenaghen con la precisa intenzione di seguire due fili conduttori: le fiabe di Andersen (e in particolare, per ovvi motivi, La sirenetta)  e la mia tragedia preferita, cioè Amleto di Shakespeare!


Libri e candela di Copenaghen ^^


Ne approfitto per segnalare con particolare entusiasmo queste belle edizioni delle fiabe di Andersen: quella Feltrinelli credo sia l'unica in commercio davvero integrale, che vanta una nuova traduzione condotta sull'edizione definitiva danese; quella di L'ippocampo, illustrata da Minalima, non ha ovviamente bisogno di presentazioni: queste edizioni infatti sono di una bellezza sconvolgente, e piano piano ho intenzione di collezionarle tutte *_*


Il palazzo sottomarino della sirenetta nell'edizione Ippocampo

Il primo giorno di viaggio l'ho ovviamente dedicato alla visita del centro storico. Alloggiavo nella zona della stazione centrale, molto comoda per raggiungere davvero qualsiasi punto della città e oltre: mi sono dunque diretta alla piazza principale, Radhuspladsen, dove, dopo aver salutato la  statua di Andersen che guarda verso i giardini di Tivoli, ho fatto visita al museo dedicato appunto al grande scrittore danese. Si tratta di un museo piccolo ma molto particolare: infatti dopo una prima parte in cui viene illustrata, in inglese e danese, la biografia dello scrittore, si passa alla zona dedicata alla sue fiabe più famose. Basta premere un tasto per attivare la voce narrante e ascoltare ogni fiaba, efficacemente illustrata anche mediante elementi interattivi. 


Andersen che guarda i Giardini di Tivoli


Dopo una piacevole gita sui canali della città, che mi ha permesso di ammirare la Sirenetta anche dal retro, mi sono recata a visitare il Castello di Rosemborg (uno dei più belli che abbia mai visto, con annesso parco) per poi andare a vedere da vicino la celebre statua dedicata al personaggio più famoso uscito dalla penna di Andersen. Premetto che non mi aspettavo granché: oltre ad averla già vista in mille salse online, avevo spesso sentito i pareri delusi di chi l'aveva trovata "troppo piccola" e "insignificante". Forse proprio grazie a queste basse aspettative sono rimasta piacevolmente sorpresa: la statua si trova in una zona un po' isolata della città, al limitare della zona industriale (che infatti si intravede sullo sfondo) ma questo non toglie nulla al suo immenso fascino. Scolpita nel 1913 da un estimatore della fiaba, che utilizzò la propria moglie come modella, da più di un secolo volge il suo sguardo malinconico in un punto indefinito tra la terra e il mare, senza mai appartenere a nessuno dei due. Consiglio di prendersi del tempo per sedersi sugli scogli nei pressi della statua e ammirare da lì il panorama circostante, punteggiato di barche turistiche e familiari.

La Sirenetta in tutto il suo splendore


La sera mi sono recata a visitare Tivoli, il parco giochi più antico d'Europa (è stato inaugurato nel 1843!) *_* Delle numerose vestigia della mia infanzia, la passione per i parchi divertimenti è una delle più spiccate: la mia Copenaghen card (che consiglio assolutamente di acquistare, dato che include tutti i trasporti e tutti i luoghi d'interesse della città e dintorni) mi offriva solo l'ingresso al parco, ma anche così la serata è stata magica! Il parco era affollatissimo per l'ultimo weekend di apertura prima della pausa invernale, e anche solo passeggiare per i suo viali alberati e osservare luci e colori mi ha colmato il cuore di gioia come fossi ancora una bimba! Mi sono comunque concessa un giro su due attrazioni: quella, ancora una volta, a tema Andersen (davvero deliziosa!) e "Villa vendetta", la casa stregata più paurosa che abbia mai visitato, dove non solo sbucano persone in carne e ossa a farti paura, ma possono anche toccarti! Brividi garantiti ^^

I giardini di Tivoli di sera


Il secondo giorno l'ho dedicato al Principe più celebre della Danimarca: Amleto!
Sono partita di buon mattino alla volta della cittadina di Helsingor (meglio nota come Elsinore), facilmente raggiungibile in un'oretta scarsa con un treno regionale incluso nella Copenaghen card. Dopo una breve passeggiata attraverso la cittadina, il cui silenzio domenicale era interrotto solo dal canto degli inni proveniente dal Monastero carmelitano, sono giunta in vista dell'immensa fortezza scelta da Shakespeare come sfondo per la sua più celebre tragedia. Il castello era ancora chiuso, non c'era nessuno in giro a parte qualche pescatore solitario, e l'atmosfera, sugli spalti del castello che danno direttamente sul Mar Baltico, era di surreale bellezza.



Anche l'interno del castello non è da meno, sebbene non vi sia alcun riferimento al celebre principe se non nell'immancabile negozietto di souvenir. La visita tuttavia è indimenticabile anche per la visita alle casematte, cunicoli sotterranei creati per la difesa dei soldati in caso di attacchi alla fortezza, che sono rimasti com'erano quando il castello era ancora abitato: pertanto armatevi di torcia e scarpette comode e scendete a esplorarli. Attenti però a non svegliare Olaf, il gigante che dorme nelle segrete in attesa di svegliarsi in difesa della Danimarca, in caso di pericolo ^^



Nel pomeriggio ho fatto ritorno a Copenaghen, e con un ultimo giro in centro ho salutato una delle città più fiabesche che abbia mai visitato, la cui inconfondibile atmosfera porterò indubbiamente con me ancora a lungo <3



A presto, con una nuova Scrittrice nella Brughiera di cui quest'anno ho letto molto, e di cui vi parlerò prossimamente! :*


mercoledì 30 giugno 2021

Letture di maggio e giugno 2021

 Ciao! :D 

Ecco l'ormai abbastanza consueto recap di letture, diventato sempre più spesso bimestrale perché non leggo tantissimo ultimamente (e temo che il fenomeno peggiori ulteriormente nella seconda parte dell'anno, ma speriamo bene ^^').

Bando alle ciance: ecco cosa ho letto tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate, in ordine sparso:

 1) Piccoli piaceri, di Claire Chambers




Questo romanzo pubblicato da Neri Pozza proprio il mese scorso mi ha letteralmente stalkerata: non potevo fare un giro in libreria senza vederlo, né aprire facebook senza ritrovarmi un post pubblicitario che lo riguardasse. alla fine ho capito che mi stava chiamando, mi sono arresa e l'ho comprato, per poi iniziarlo subito.

Be', è stato amore.

In un periodo di letture belle ma che spesso procedono a rilento, questo è stato il page turner di cui avevo bisogno. Infatti, sebbene non sia propriamente breve, l'ho divorato in due giorni senza riuscire a staccarmene! La protagonista è una donna di circa 40 anni che lavora come giornalista ed è piuttosto insoddisfatta della sua vita, fatta solo di piaceri piccoli e innocui. Siamo negli anni '60, e le prime sperimentazioni genetiche iniziano a far parlare di sé: c'è perfino chi asserisce che le donne possano riprodursi da sole per partenogenesi. Ed ecco che una donna scrive al giornale asserendo di essere rimasta incinta proprio in questo modo dieci anni prima, quando era ricoverata in una clinica. La protagonista, per far luce sulla vicenda, si avvicinerà a questa donna e alla sua famiglia con risvolti quantomeno inattesi. Si legge come un thriller ma è ricco di riflessioni interessanti sulla vita e l'amore. Davvero molto bello.


2) Festa mobile, di Ernest Hemingway



Per iniziare a conoscere questo prolifico e celebre autore americano, che ancora non avevo mai letto, ho scelto apposta il suo romanzo più autobiografico, quello che tra l'altro ha ispirato un film che ho apprezzato molto, Midnight in Paris di Woody Allen. E non sono rimasta delusa: il romanzo vibra dell'intensa vita letteraria parigina di inizio '900 e tra le sue pagine si affacciano con naturalezza personalità del calibro di Francis Scott Fitzgerald e consorte, Gertrud Stein e lo stesso Hemingway. Molto interessanti anche le versioni alternative di alcuni capitoli, che si trovano alla fine del libro e ci fanno entrare nella testa dello scrittore e comprendere un po' meglio le sue scelte stilistiche. Consigliato.

3) "Gilead" e "Casa", di Marilynne Robinson



Avevo da sempre un certo timore nell'avvicinarmi a questa scrittrice che mi sembrava, chissà perché, troppo complessa...forse perché leggo poco gli scrittori americani, e molti di loro mi sembrano un po'ostici. Invece Robinson mi ha conquistata! Gilead è il primo romanzo, in ordine di pubblicazione, di una trilogia ambientata interamente negli anni '60 nella stessa cittadina dell'Iowa: Gilead, appunto. Il protagonista è un pastore protestante, John Amesche, sposatosi e diventato padre già in tarda età, sa che non vedrà crescere suo figlio e gli scrive per questo una lunga lettera in cui gli apre il suo cuore, raccontando sia episodi del passato legati alla sua vita e a quella di suo padre e di suo nonno, sia ciò che accade nel presente. Credo di aver letto di rado parole più belle sulla fede e l'amore, adoro <3 Se una scrittrice riesce a convincerti di essere un pastore protestante di 70 anni vuol dire che ci sa fare davvero xD Attraverso le parole vibranti del pastore Ames questa piccola e sonnacchiosa cittadina brulica di vita, e una volta chiuso il libro mi mancava così tanto quel luogo che mi sono fiondata sul secondo volume, "Casa". Quest'ultimo segue le stesse vicende del primo libro ma dal punto di vista di una vicina di casa del pastore Ames, Glory Boughton, che ci racconta passo dopo passo la vita dissoluta di uno dei suoi fratelli, Jack, che a Gilead si è sempre sentito fuori posto. Il secondo volume non ha la stessa forza dirompente del primo ma l'ho apprezzato comunque, e non vedo l'ora di terminare la trilogia! 



4) "La notte si avvicina", di Loredana Lipperini



Oh lettori tremate, le streghe son tornate! 

Eh sì: questo romanzo di Lipperini, che è stato anche tra i 12 finalisti al Premio Strega 2021, infatti parla di streghe. Ma non immaginate subito un rogo approntato dall'Inquisizione nel 1600: il romanzo è ambientato nel 2008, in Italia, durante un'immaginaria epidemia di peste che colpisce all'improvviso un piccolo paesino di provincia, e le streghe di cui si parla non sono certo fattucchiere a cavallo di una scopa, anche se qualcuna un po' ci si avvicina. Non c'è un vero e proprio protagonista perché la narrazione è corale e ci permette di seguire le vicende di più donne che, per un motivo o per un altro, vedranno le loro vite sconvolte da circostanze di cui la peste non sarà che il culmine catartico. Gotico, originale (soprattutto nel panorama editoriale nostrano contemporaneo), con covid vibes ma non troppo visto che è stato scritto prima della pandemia, lo consiglio a occhi chiusi se avete voglia di una storia intensa, che parla di donne in modo interessante e per niente banale.


5) "Klara e il sole" di Kazuo Ishiguro e "Vie di fuga" di Naomi Ishiguro 




Negli ultimi due mesi ho letto anche ben due romanzi di casa Ishiguro: l'ultimo scritto da Ishiguro padre (nonché il primo pubblicato dopo il Nobel per la Letteratura, che gli è stato conferito nel 2017), una sorta di distopico futurista, e la prima opera scritta dalla figlia  ovvero una raccolta di racconti dal tono sognante e surreale.

Mi sono piaciuti entrambi allo stesso modo e ci ho trovato numerosi punti di contatto. Il romanzo di Ishiguro padre ci riporta alle atmosfera di un film che amavo molto da bambina, L'uomo bicentenario, con il compianto Robin Williams: abbiamo infatti per protagonista un'intelligenza artificiale che ha le fattezze di una bambola di nome Klara e viene acquistata da una ragazzina con problemi di salute di nome Josie. Klara e Josie provano istintiva simpatia l'una per l'altra e diventano insperabili, ma sulle due e su tutta la famiglia incombe lo spettro della malattia: riuscirà Josie a guarire grazie al benefico influsso del sole, come la dolce Klara sembra credere con tutte le sue forze?

Un romanzo sulla fede, la speranza e l'amore che mi ha confermato il talento immane di uno scrittore che ho già apprezzato tanto con Quel che resta del giorno.

Direi che tale padre tale figlia, visto che la raccolta di racconti di Naomi, "Vie di fuga" non mi è affatto dispiaciuta! Come suggerisce il titolo, i protagonisti di questi racconti cercano in qualche modo di sfuggire alla realtà e alle sue regole stringenti. Ammetto, tuttavia, che a distanza di un solo mese ho già dimenticato quasi tutti i racconti a parte il primo, che è di gran lunga il più bello e particolare. Anche questo ha per protagonista un bambino: che sia un caso? xD 


A presto :*

sabato 1 maggio 2021

Letture di marzo e aprile 2021

Hello! :D  Buon 1 maggio! Come state?

Il mese scorso ho saltato il riepilogo delle letture perché stranamente, nonostante zona rossa e compagnia bella ho letto pochissimo a marzo...ma mi sono ripresa alla grande ad aprile, con letture decisamente degne di nota :D




Ushanka. I ponti di Leningrado, di Antonella Iuliano


Di questo romanzo ho già parlato in modo più approfondito in un post a lui dedicato, che trovate qui
Si tratta di uno splendido romanzo storico dall'anima russa, con una storia d'amore candida come la neve di Leningrado. Da gustarsi davanti a un'ottima tazza di te' con biscottini al burro.







Felicità familiare, di Lev Tolstoj

Tra i romanzi più brevi di Tolstoj, Felicità familiare ci racconta la nascita e l'evoluzione della storia d'amore tra una giovane ragazza della piccola nobiltà russa ottocentesca e un uomo molto più grande di lei: sotto il velo della finzione si nasconde la storia d'amore tra lo stesso Tolstoj e la moglie Sofja, detta Sonja. Storia controversa, di qui la stessa Sonja dà la propria versione nell'altrettanto meritevole romanzo "Amore colpevole" (che ho letto qualche anno fa e di cui trovate una recensione più approfondita qui). Da leggere assolutamente entrambi: in quale altra occasione due scrittori di questo calibro ci offrono ognuno la sua personale versione della propria storia d'amore? xD 
Una piccola perla, ideale anche per chi si stesse approcciando ora a questo gigante della Letteratura russa.

Autobiografia per sommi capi, di George Orwell

Raccolta di saggi autobiografici di uno dei miei scrittori preferiti. La penna sopraffina di Orwell ci conduce dal collegio di sapore bronteano che ha frequentato da bambino, passando per l'afosa Birmania dove aveva lavorato come funzionario per l'Impero britannico, fino ai ricoveri per senzatetto in cui trascorse parte della propria vita di vagabondo, prima di diventare uno degli autori più profetici del XX Secolo. Imprescindibile per gli appassionati di Orwell, godibilissimo da chiunque.
Io ho letto questa bella edizione della casa editrice Mattioli, ma trovate gli stessi saggi a qualche euro in meno in edizione Bur.




Le avventure di Lupin, di Maurice LeBlanc

A chi crede che Lupin sia solo un simpatico cartone animato giapponese, e a chi ha amato la serie tv sbarcata qualche mese fa su Netflix, a chi ha voglia di racconti gialli intelligenti, curiosi e ben congegnati: leggete LeBlanc! *_*
Il personaggio di Lupin ha una sua voce e un suo stile inconfondibili, che bucano la pagina e avvincono fin dal primo racconto. Certe trovate possono sembrare iperboliche, ma consideriamo che si tratta sempre di un autore ottocentesco, epoca in cui il genere giallo iniziava a muovere i primi passi ed era ancora alquanto romanticizzato. 
La serie Netflix ha fatto proliferare nuove edizioni di questi racconti, e il ventaglio di opzioni disponibili per leggerli ormai è notevole: ma se vi accorgete di apprezzare l'autore vi consiglio di procurarvi il Mammut della Newton Compton che raccoglie tutta la produzione (con tutti i limiti di questa casa editrice xD)

Sillabari, di Goffredo Parise


Ho scoperto per caso l'esistenza di questo libro in libreria durante gli sconti Adelphi di qualche mese fa, e leggendone alcuni brani a caso ne sono stata subito conquistata. Si tratta sostanzialmente di una raccolta di racconti, ma una raccolta molto particolare: ogni racconto infatti ha per tema un argomento a caso che inizia con una certa lettera dell'alfabeto. Si inizia con la A, in cui sono affrontati argomenti quale "amore", "affetto", fino ad arrivare quasi alle ultime lettere dell'alfabeto. 
Ogni racconto è capace di condensare in modo mirabile il tema espresso nel titolo (per esempio nel racconto intitolato "malinconia" non potrete non avvertire fortissimo questo sentimento in tutta la sua essenza *_*
Un alfabeto incompiuto, irrisolto e poetico, come la vita. Parise assolutamente da approfondire. 


Vita su un pianeta nervoso, di Matt Haig

Chi meglio di una persona che ha sofferto di depressione, ansia e attacchi di panico e li ha superati può insegnarci come affrontare al meglio la vita, nonostante tutti i mali che possono affliggerci? Matt Haig, partendo dalla sua personale esperienza con uno tra i maggiori mali che affliggono i nostri tempi, ha composto un libro intenso ma di piacevole e agile lettura, da tenere sul comodino e leggere ogni sera per addormentarsi più sereni. 


Giorni in Birmania, di George Orwell


Ho concluso il primo mese di primavera nelle afose foreste birmane insieme a George Orwell, che in questo romanzo trasforma in fiction il periodo che aveva trascorso lì come funzionario dell'Impero Britannico. Protagonista del romanzo è Flory, uomo dai pensieri e sentimenti profondi ma alquanto apatico e insoddisfatto(come quasi tutti i protagonisti orwelliani) che sembra trovare la felicità quando nella zona birmana in cui vive arriva la giovane Elizabeth, nipote di un altro funzionario. Ma sarà concessa la felicità, a un personaggio Orwelliano?
Critica feroce al colonialismo e fotografia impietosa dell'animo umano e delle sue contraddizioni, da leggere. Di Orwell di solito si conoscono due romanzi in croce, ma va letto tutto! xD Vale sempre la pena.

L'angolo spirituale


Candor Lucis Aeternae, di Papa Francesco

Per i 700 anni dalla morte di Dante Papa Francesco ha scritto una lettera apostolica in cui parla di lui. Si tratta di un piccolo e agile libretto che si legge in poche ore ma fa tornare una voglia prepotente di leggere il nostro Sommo Poeta.

L'angolo del fantasy


La chiamata dei tre (La torre nera), di Stephen King

Dopo aver amato Stephen King da adolescente ogni tanto lo riprendo sempre con piacere. La chiamata dei tre è il primo volume (in ordine di pubblicazione, in ordine cronologico è il secondo e viene dopo "L'ultimo cavaliere, pubblicato però successivamente) della sua celebre saga fantasy/western, già considerata un classico moderno tra gli amanti del genere. Non posso dire che questo primo volume mi abbia davvero conquistata, trovo che pur essendo breve abbia molti alti e bassi, ma conto che migliori con i volumi successivi. 
Il titolo della saga prende spunto dal poema di un poeta a me molto caro, Robert Browning (il marito della mia adorata Elizabeth Barrett!), ovvero "Childe Roland alla Torre Nera giunse", e ci narra la vicenda di un pistolero chiamato, appunto, Roland, e del suo viaggio verso la torre del titolo, tra avventure, misticismo, peripezie varie. Sono ancora troppo all'inizio per darne un giudizio definitivo ma incuriosisce.

Mi sono già addentrata nelle letture di maggio, di cui spero di parlarvi prestissimo! ^^

venerdì 26 marzo 2021

Ushanka. I ponti di Leningrado, di Antonella Iuliano

 Ciao a tutti! :D

Anche se ormai è arrivata la primavera, oggi vi parlo di un romanzo che ha il profumo della neve, del caminetto acceso e del samovar fumante: l'ultimo romanzo della giovane e talentuosa Antonella Iuliano, che si intitola Ushanka. I ponti di Leningrado!



Siamo a San Pietroburgo nel 1961, in piena epoca Sovietica, quando la città si chiamava ancora Leningrado. Il giovane Pasha si innamora della bella Aleksandra: il sentimento è ricambiato, ma qualcosa giunge a turbare l'idillio, qualcosa che affonda le sue radici in un passato relativamente lontano, il tragico assedio della città avvenuto nel 1941...

Questo romanzo lo definirei "romantico" nel senso più ampio e ottocentesco del termine. La penna sempre delicata e raffinata di Antonella Iuliano infatti ci conduce per mano, con il ritmo lento ma mai noioso tipico dei romanzi russi, a scoprire amori tormentati, vessati da guerra, fame, inganni. I due piani temporali differenti si intersecano e influenzano, e alla fine il triangolo amoroso presentato all'inizio viene scompaginato in maniera del tutto inaspettata. Ho tifato fin dall'inizio per i protagonisti e ho faticato a lasciarli andare alla fine, tanto ero coinvolta nelle loro vicende. La splendida San Pietroburgo poi è quasi un'ulteriore protagonista: l'autrice la descrive con una minuzia e una cura per i dettagli e le atmosfere che fanno pensare viva lì e abbia una totale familiarità con quei luoghi! *_* Per non parlare del certosino lavoro di ricerca che c'è dietro ogni pagina e si evince dalle note esplicative. 

Anche se il mio romanzo preferito dell'autrice resta, incontrastato, "Charlotte", in cui ho ravvisato analogie profonde con la mia vita e il mio sentire, direi che questo si piazza saldamente al secondo posto!

Potete trovarlo qui.

A presto :D


Titolo: Ushanka. I ponti di Leningrado

Autrice: Antonella Iuliano

Casa editrice: Genensis Publishing

N. pagine: 423

Prezzo: 13,60 euro

mercoledì 3 marzo 2021

Letture di febbraio 2021

 Ciao! :D

Anche febbraio è stato un mese ricco di belle letture, e sono davvero felice di essere riuscita ad affiancare anche qualche saggio ai "soliti" romanzi xD

Ecco tutte le mie letture, in ordine di gradimento, con le "sezioni speciali" (libri diversi dai soliti di cui parlo sul blog) come al solito in fondo ^^


1)  "Grandi artiste al lavoro", di Mason Currey


Ed è proprio un saggio il mio preferito del mese, un saggio che ci racconta manie, rituali o anche semplici abitudini di vita e lavoro di alcune grandi artiste. Il termine abbraccia una categoria molto vasta di donne, dalle scrittrici alle pittrici, passando per ballerine, coreografe, scultrici, stiliste e chi più ne ha più ne metta. Il libro è diviso in sezioni a loro volta suddivise in piccoli paragrafi, il che rende questo libro una lettura ideale da piazzare sul comodino per leggerne un brano ogni sera prima di dormire, oppure al volo nei momenti liberi della giornata. Ogni paragrafo è uno "shottino" di ottimismo e vitalità, soprattutto per chi pensa di non avere tempo e modo di dedicarsi alle proprie passioni.


2) "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera


Non avevo mai avuto il coraggio di avvicinarmi a questo celebre romanzo perché il titolo altisonante mi intimidiva e mi faceva credere che non facesse per me. Invece mi sono dovuta ricredere. Un capolavoro, che contiene una delle più belle storie d'amore che abbia mai letto, incastonata in una cornice storica e geografica inusuale. A dispetto delle apparenze, scorre che è una meraviglia. Non voglio raccontarvi di più, dovete scoprirlo da soli come ho fatto io, che mi ci sono avvicinata senza sapere praticamente nulla della trama! ^^

3) Maestre d'amore, di Nadia Fusini


Nadia Fusini, insegnante, divulgatrice e saggista italiana che ammiro e seguo da tempo e che mi ha incantata con la biografia di Virginia Woolf "Possiedo la mia anima" (che non posso non raccomandare caldamente ai fan di Woolf) è tornata in libreria nel mese dell'amore con un saggio pubblicato da Einaudi sulle donne nelle opere di Shakespeare e il loro modo di vivere, appunto, l'amore. Illuminante e profonda come al solito, con uno stile eclettico e mai banale, mi ha fatto venire voglia di riprendere le opere del Bardo che ancora mi mancano, in particolare Antonio e Cleopatra. Alla splendida Regina d'Egitto infatti è dedicato uno dei capitoli più lunghi, belli e complessi di questo saggio che si legge velocemente per la brevità, ma si incide nel cuore, come le sue immortali protagoniste. Poi, come resistere a una copertina così? xD



4) Il senso del dolore. L'inverno del Commissario Ricciardi, di Maurizio De Giovanni

L'arrivo su Raiuno della trasposizione televisiva, un vero e proprio gioiello che, qualora non l'abbiate vista (l'ultima puntata è andata in onda lunedì scorso) vi consiglio di recuperare su Raiplay, mi ha spinta a riprendere i volumi che ancora mi mi mancavano della serie letteraria dedicata al mitico Commissario Ricciardi. Non sono una grande lettrice di gialli (anzi, non ne leggo praticamente mai) ma per De Giovanni, e in particolare per questa serie, faccio un'eccezione perché la componente del giallo passa in secondo piano a favore del romanzo storico: infatti questi romanzi, 12 in tutto (la serie è conclusa, almeno per il momento) sono ambientati nella Napoli degli anni '30, in pieno ventennio fascista, e De Giovanni dipinge colori, sapori e odori di quell'epoca della mia città in modo davvero mirabile. Sono tutti pubblicati da Einaudi e vi consiglio di iniziare dal primo in ordine cronologico, ovvero "Il senso del dolore. L'inverno del Commissario Ricciardi", perché anche se non è il migliore della serie vi introduce alle vicende e ai personaggi.


5) Una famiglia decaduta, di Nikolaj Leskov

Romanzo russo poco noto, pubblicato da Fazi qualche anno fa, mi è piaciuto con riserva. La narratrice, che resta un'anonima voce sullo sfondo, appartiene alla famiglia citata nel titolo e decide di raccontare la storia di sua nonna, donna volitiva e intraprendente della piccola nobiltà russa. Il romanzo non ha una vera e propria trama ma si presenta più come un insieme di aneddoti sulla nobildonna in questione e le persone che la circondavano quando era giovane. Ironico e leggero, sembra più un romanzo inglese che uno russo. Anche se si legge con piacere non saprei se consigliarlo: infatti l'assenza di una trama ben definita e, in un certo senso, di uno "scopo", lo rende un romanzo un po' "fine a sé stesso". Comunque mi ha fatto trascorrere ore piacevoli, e se volete leggere un romanzo russo non troppo impegnativo fa indubbiamente per voi.


L'angolo degli outsider

Sto cercando di uscire dalla mia comfort zone letteraria sconfinando in generi di cui non sono solita parlare sul blog: ma trattandosi di libri stupendi non posso non segnalarveli comunque! :D 


1) Andata e ritorno. San Domenico, la stella del vespro, di Davide Pedone


Il libro spirituale di febbraio è stato questo! Si tratta di una biografia dedicata a un santo a me molto caro, Domenico di Guzman, fondatore dell'Ordine dei Predicatori, conosciuti anche come Domenicani. Sono molto affezionata a quest'ordine religioso e non posso che raccomandare caldamente di conoscere meglio sia il Santo, grazie a questo splendido libro, sia l'intero, interessantissimo catalogo della casa editrice che lo ha pubblicato, ESD (Edizioni Studio Domenicano), il cui catalogo trovate qui.

Quanto al libro è pure su Amazon, a questo link


2) Una storia americana, di Francesco Costa

Questo mese oltre all'angolo spirituale c'è pure quello politico (che più opposto non potrebbe essere, ma ve l'ho detto, sto cercando di differenziare un po' le letture xD). Nello specifico, ho deciso di riprendere la politica americana studiata e amata all'università grazie a questo piacevole saggio che racconta, quasi sotto forma di romanzo, i fatti salienti della vita e della carriera politica del nuovo Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e della Vicepresidente Kamala Harris. Illuminante e ottimista. 


A presto e buone letture di marzo :D